Conclusioni e risultati concreti

Riteniamo utile riportare alcune immagini schematiche riguardanti l’esecuzione degli spostamenti chirurgici sul mascellare e sulla mandibola. Ovviamente le combinazioni fra questi possono essere poi molteplici.

Questa figura mostra quella che tecnicamente si definisce “osteotomia sagittale della mandibola”. Usando questa metodica di separazione dell’osso mandibolare si può ottenere sia l’allungamento, che l’accorciamento della mandibola. E’da sottolineare che gli interventi vengono eseguiti all’interno della bocca, senza produrre cicatrici esterne.

Questa figura mostra quella che tecnicamente si definisce “osteotomia sagittale della mandibola”. Usando questa metodica di separazione dell’osso mandibolare si può ottenere sia l’allungamento, che l’accorciamento della mandibola. E’da sottolineare che gli interventi vengono eseguiti all’interno della bocca, senza produrre cicatrici esterne.

Il mascellare può essere spostato in alto, in basso, in avanti e, in casi molto particolari, anche indietro. Tutto questo viene fatto praticando una sezione dell’osso come segnato in rosso. Questa metodica si definisce osteotomia secondo LeFort I. Per i casi di maggior complessità vengono effettuati altri tipi di osteotomia (LeFort II e LeFort III) che sono eseguiti nelle parti più alte e che coinvolgono anche le strutture oculari. Nella chirurgia ortognatodontica la LeFort I è quella usata di routine. Il mascellare, una volta riposizionato secondo il progetto, viene fissato mediante placche e viti come mostra la figura al centro.

Il mascellare può essere spostato in alto, in basso, in avanti e, in casi molto particolari, anche indietro. Tutto questo viene fatto praticando una sezione dell’osso come segnato in rosso. Questa metodica si definisce osteotomia secondo LeFort I. Per i casi di maggior complessità vengono effettuati altri tipi di osteotomia (LeFort II e LeFort III) che sono eseguiti nelle parti più alte e che coinvolgono anche le strutture oculari. Nella chirurgia ortognatodontica la LeFort I è quella usata di routine. Il mascellare, una volta riposizionato secondo il progetto, viene fissato mediante placche e viti come mostra la figura al centro.

 

Consideriamo importante, inoltre, descrivere un paio di casi trattati da noi in modo da “rendere l’idea” del tipo di risultati che si possono ottenere con il trattamento ortodontico-chirurgico.

Caso #1:

Importante aumento della verticalita’ anteriore del viso con severa retrusione della mandibola.  Questa alterazione scheletrica e dentale e’ stata causata da un processo degenerativo dell’articolazione della mandibola avvenuto durante la crescita.

PRIMA DEL TRATTAMENTO ORTODONTICO CHIRURGICO

PRIMA DEL TRATTAMENTO ORTODONTICO CHIRURGICO

DOPO  IL  TRATTAMENTO ORTODONTICO  CHIRURGICO

DOPO IL TRATTAMENTO ORTODONTICO CHIRURGICO

Caso #2:

Importante III classe scheletrica–dentale con morso aperto. Prima del trattamento ortodontico-chirurgico effettuato presso il nostro centro, la paziente e’ stata in trattamento per 6 anni presso altro studio per risolvere il problema senza la chirurgia.

PRIMA DEL TRATTAMENTO ORTODONTICO CHIRURGICO

PRIMA DEL TRATTAMENTO ORTODONTICO CHIRURGICO

DOPO  IL  TRATTAMENTO ORTODONTICO  CHIRURGICO

DOPO IL TRATTAMENTO ORTODONTICO CHIRURGICO