L’ortodonzia

Pur appartenendo alla Medicina Odontoiatrica, in realtà potrebbe essere considerata una specialità a parte. Ortodonzia significherebbe “DENTI DRITTI”, ma si capisce subito come questo termine sia molto diminutivo nel suo contenuto comunicativo rispetto a quelle che sono realmente le vere cause dei “denti storti”.

Continuando a leggere questo opuscolo ci si renderà subito conto del perchè i denti storti, rappresentino soltanto il risultato di una lunga serie di cause che coinvolgono tutto il nostro corpo.

Ecco perchè essere Ortodontisti richiede una preparazione globale (estesa) su come è fatto il nostro corpo (anatomia) e su come funziona (fisiologia). Inoltre bisogna saper correlare i vari problemi per vedere come gli uni possono influenzare gli altri.

In altre parole L’Ortodontista deve essere un esperto di respirazione, di postura, di fisiologia neuro-muscolare (muscoli e loro funzionamento), di ortopedia (ha a che fare con una delle articolazioni più complesse; quella temporo-mandibolare), di biomeccanica (per spostare i denti), e naturalmente di scienze comportamentali.

E’ proprio il nostro comportamento (modo di vivere), che, attraverso l’attivazione del nostro sistema muscolare, determina la forma del nostro viso, la posizione dei nostri mascellari (mascella e mandibola) e quindi l’allineamento ed il rapporto corretto dei nostri denti.

RESPIRARE BENE PER CRESCERE BENE

La  respirazione e’ uno dei punti chiave fondamentali per una corretta funzione e quindi una crescita armoniosa. Basti pensare che ogni essere biologico, e quindi anche l’uomo , inizia la sua vita nel mondo esterno con il primo respiro, e finisce la sua vita con l’ultimo respiro.  La qualita’ del nostro respiro e’ direttamente correlata con la qualita’ della nostra vita e quindi del nostro benessere.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE RESPIRARE CON IL NASO

Il naso e’ l’ingresso principale primario della nostra respirazione. Come ogni altro organo ha bisogno anche lui di essere “usato” per potersi sviluppare regolarmente. Quando un bambino non respira per il naso, questo non si potra’ sviluppare correttamente e quindi neanche le strutture nasali vicine. I seni paranasali, anche loro molto importanti , non si potranno sviluppare bene e di conseguenza non potranno svolgere la loro azione durante la respirazione. Se i seni paranasali non si sviluppano, in particolare quelli della mascella, l’aspetto del viso sara’ piatto a livello degli zigomi.

Inoltre i seni paranasali fungono da serbatoio d’ aria, cosa questa molto importante per diverse funzioni: il mescolamento dell’aria che si inspira e quindi un piu’ veloce riscaldamento. L’ ottimizzazione dell’ambiente e quindi del metabolismo dell’area respiratoria mascellare favorendo la percezione dell’olfatto, ecc…

L’aria che entra attraverso il naso, viene ripulita dalle microparticelle come  polveri e batteri che si trovano nell’aria quindi viene riscaldata e portata alla giusta umidita’.

Ecco perche’ il bambino con una corretta respirazione nasale va molto meno incontro a irritazioni, infiammazioni e infezioni delle vie respiratorie. Questi problemi sono invece molto frequenti nei respiratori orali proprio  perche’ respirando direttamente per la bocca, immettono un’aria non filtrata, quindi con particelle e batteri, fredda, troppo secca o troppo umida e quindi irritante per le delicate mucose della gola e delle basse vie respiratorie.

Recenti ricerche hanno anche evidenziato l’importanza della respirazione nasale per favorire un miglior metabolismo cerebrale (funzionamento del cervello). Infatti la vascolarizzazione dell’apparato respiratorio nasale rappresenta uno “Scambiatore di Calore” con il sangue dell’area cerebrale abbassando  di circa un grado la temperatura del sangue che irrora il cervello.  E’ quindi facile trarre la conclusione che un apparato respiratorio nasale “intasato” per problemi strutturali e/o infiammatori cronici può portare addirittura ad un aumento della temperatura nasale per effetto dell’iperemia (aumento della temperatura del sangue) conseguente al fenomeno infiammatorio. Ecco perchè persone con problemi respiratori, e in particolare se bambini, sono meno attivi intellettualmente e più facilmente stancabili e irritabili.

PERCHE’ IL GENITORE PUO’ AVERE L’IMPRESSIONE DI RICEVERE IDEE DISCORDANTI TRA IL PARERE DELL’ORTODONTISTA E QUELLO DEL PEDIATRA O DELL’OTORINOLARINGOIATRA.

I problemi che interessano le vie respiratorie possono essere sommariamente di 2 tipi:

  1. PROBLEMI A CARATTERE INFIAMMATORIO
  2. PROBLEMI A CARATTERE OSTRUTTIVO MECCANICO.
  • I problemi di tipo infiammatorio, sono quelli che interessano piu’ da vicino il pediatra o l’otorinolaringoiatra; citiamo a tal proposito: le tonsilliti, otiti, riniti, faringo-laringiti ecc….
  • I problemi di tipo ostruttivo meccanico, interessano invece piu’ da vicino l’ortodontista e rappresentano l’incapacità a respirare per il naso per effetto di tonsille e/o adenoidi ingrossate, mucose nasali gonfie (ingrossamento dei turbinati), ecc……

I due problemi possono coesistere simultaneamente ma molte volte ci possono essere gli uni senza gli altri.  Esempio: ci possono essere tonsille e/o adenoidi molto grosse che  impediscono la respirazione nasale che non hanno mai causato alcun sintomo di infiammazione o infezione quali  tonsilliti e/o otiti ecc…. Oppure tonsille e/o adenoidi molto piccole che possono essere fonte di frequenti  infiammazioni e/o infezioni.

Sono appunto queste  situazioni che potrebbero originare opinioni discordanti tra il pediatra e/o l’otorinolaringoiatra da una parte e l’ortodontista dall’altra.

PERCHE’ I PROBLEMI RESPIRATORI DI TIPO OSTRUTTIVO SONO IMPORTANTI PER LA CRESCITA CRANIO-FACCIALE E QUINDI PER L’ORTODONTISTA.

Quando il bambino deve fare uno sforzo troppo elevato per respirare per il naso, a causa di ostruzioni delle vie respiratorie superiori, apre inevitabilmente la bocca e quindi respira attraverso questa. La respirazione orale, oltre a costringere il bambino a stare con la bocca aperta,  gli comporta tutta una serie di modifiche nella postura della testa,  quindi  del collo, spalle ed in definitiva di tutto il corpo.

In primo luogo il meccanismo della deglutizione viene ad essere alterato in quanto invece di deglutire con i denti chiusi e la lingua che va a spingere sul palato, il bambino respiratore orale, e’ costretto a spingere la lingua  in avanti e in basso tra i denti per creare il vuoto necessario all’atto della deglutizione. La lingua che spinge tra i denti ne impedisce il  contatto durante la deglutizione;  viene cosi’ a mancare uno dei meccanismi piu’ importanti per una corretta coordinazione muscolare e per la stabilizzazione della mandibola. Il ruolo di stabilizzazione offerto dai denti durante una deglutizione corretta, viene sostituito dai muscoli del collo e delle spalle, in modo particolare dai muscoli cosiddetti “sopra-ioidei” che stanno sotto la mandibola fino a circa il “Pomo di Adamo”   che  vengono sottoposti ad un eccessivo lavoro. Pertanto la continua trazione verso il basso esercitata sulla mandibola, comporta una crescita di questa piu’ in senso verticale che orizzontale, con conseguente sviluppo della cosiddetta “FACCIA LUNGA” o faccia a “MENTO SFUGGENTE”.  Le cause della crescita verticale devono anche essere attribuite al fatto che il non portare mai i denti a contatto durante la deglutizione, favorisce la crescita dei denti della mascella e quindi della mascella in se  troppo in senso verticale, creando quindi un ostacolo alla chiusura della mandibola; ne consegue un’ulteriore posizione di questa in senso posteriore con accentuazione della faccia lunga e del mento sfuggente descritto prima.

LA RESPIRAZIONE ORALE ALTERA LA DEGLUTIZIONE CHE E’ MOLTO IMPORTANTE PER LO SVILUPPO DELLA MASCELLA.

Dobbiamo tenere presente che in media un individuo  deglutisce tra le 1500 e le 2000 volte al giorno. Nell’atto della deglutizione e in condizioni normali, le due arcate si uniscono per qualche secondo attraverso il contatto con i denti e la lingua va ad esercitare una pressione sul palato che arriva fino nella parte anteriore, senza spingere pero’ sui denti anteriori. Bene, e’ proprio questa spinta che avviene 2000 volte al giorno  la responsabile dello sviluppo e quindi della forma del nostro palato e della nostra mascella. Il contatto tra i denti delle due arcate e’ invece responsabile del mantenimento della  giusta espansione dell’arcata inferiore rispetto alla superiore e quindi del  corretto rapporto tra i denti delle due arcate.

L’individuo che respira per la bocca  altera questo meccanismo e di conseguenza la lingua, posizionandosi in basso non e’ piu’ in grado di  favorire lo sviluppo del palato e quindi la mascella. Ne risulta che il palato diventa stretto e alto, l’arcata superiore si restringe perche’ la forza delle guance prevale sulla lingua e i denti superiori possono chiudere all’interno degli inferiori creando quella situazione che viene definita “MORSO INCROCIATO”  o “MORSO INVERSO LATERALE”. Questa situazione e’ molto pericolosa perche’ rappresenta la causa principale di asimmetrie della mandibola e di alterata crescita della stessa, con maggior facilita’ quindi all’insorgenza di problemi dell’articolazione Temporo-Mandibolare.

DA CHE COSA E’ DETERMINATA LA POSIZIONE DEI DENTI

La posizione dei denti dipende da un equilibrio di forze muscolari tra parte interna della bocca (la lingua) e quella  esterna (labbra e guance). I denti, o  il dente di per se’, non hanno nessuna capacità di spostarsi in modo autonomo. Ogni spostamento è  frutto di pressioni dovute ai muscoli.

E’ importante capire che basta una forza continua di soli 7 grammi per spostare un dente. Ecco perche’ condizioni continuative e persistenti quali : mordersi le unghie , digrignare i denti, stare continuamente con i denti serrati, che  costituiscono delle abitudini, rappresentano delle cause importanti per lo spostamento dei denti. Esistono altre condizioni importanti, (per esempio una corretta respirazione nasale e quindi una corretta funzione della lingua durante la deglutizione, il parlare e la postura a riposo), per mantenere i denti allineati ed in corretto rapporto. Quando queste condizioni non sono corrette i denti inevitabilmente sottoposti a pressioni anomale da parte dei muscoli, tendono a spostarsi nella direzione di minore resistenza. Queste anomalie di funzione sono la causa delle malposizioni dei denti (affollamenti, denti in fuori, arcata mascellare stretta , mandibola deviata da un lato, ecc….).

LO STADIO DELLA DENTIZIONE “MISTA”:  IL MOMENTO PIU’ IDONEO PER CORREGGERE EVENTUALI MALFORMAZIONI SCHELETRICHE O MALPOSIZIONI DEI DENTI

Da tutto quanto abbiamo descritto sopra, si capisce come sia assolutamente importante intervenire precocemente per correggere eventuali malformazioni e/o malposizioni dei mascellari e/o dei denti. Ci sono pero’ delle limitazioni su quanto precocemente possiamo intervenire, in particolari casi possiamo incontrare 2 tipi di limitazioni:

  • LIMITAZIONI DI TIPO TECNICO
  • – LIMITAZIONI RELATIVE ALLA COOPERAZIONE DEL PAZIENTE

Bisogna precisare che non esiste nessun tipo di intervento sul paziente che non richieda in modo piu’ o meno esteso la sua cooperazione.  Possiamo dire quindi che la capacita’ del bambino a cooperare rappresenta una delle limitazioni all’inizio  di un trattamento in eta’ precoce.

Dal punto di vista tecnico, ci possono essere delle limitazioni in base al tipo di mezzi meccanici (apparecchi) che l’Ordontista deve usare per correggere una malformazione.

L’inizio della dentizione mista, cioe’ la comparsa degli incisivi permanenti e dei primi molari, rappresenta in generale il momento piu’ opportuno per iniziare una correzione meccanica e funzionale del problema. In questo stadio il bambino ha circa 6-7 anni. Diciamo comunque che le correzioni delle malocclusioni (malposizione dei denti) dovrebbero essere fatte entro i 9 anni per permettere alla crescita di adeguarsi ai nuovi rapporti che sono stati stabiliti tra le arcate nel trattamento ortodontico. Bisogna ricordare che il viso del bambino finisce di stabilire i suoi rapporti, in particolare quelli con l’articolazione Temporo-Mandibolare, verso i 10-11 anni di eta’. Di conseguenza finire di stabilire un corretto rapporto tra le arcate prima dei 9 anni, permette  all’articolazione temporo-mandibolare di stabilire un rapporto ottimale con la posizione dei denti ed in particolare con il sistema neuro-muscolare.

E` importante sottolineare che una volta finita la crescita, le possibilita` di trattamento sono molto piu` limitate perche` in pratica ci si potra` limitare solo a spostare i denti con i limiti di movimento imposti  dalla struttura scheletrica e muscolare che si e` gia` formata. 

Quindi i trattamenti ortodontici nella persona adulta hanno dei limiti maggiori che non nella persona in crescita.

SE CI SONO DEI PROBLEMI QUESTI DEVONO ESSERE RISOLTI PRIMA POSSIBILE POI SI PUO’ ATTENDERE CHE CRESCANO I DENTI DEFINITIVI

Essendo ancora il paziente in dentizione mista, cioe’ essendoci ancora molti denti da latte che devono essere cambiati, non e’ possibile prevedere quanto tempo ci vorra’ perche’ tutti  i denti permanenti finiscano di crescere. Siccome un trattamento ortodontico si puo’ terminare solo in presenza di tutti i denti definitivi,  distingueremo  prima una terapia “INTERCETTIVA” o “PRIMA FASE”  (cioe’ limitata a risolvere il problema attuale per permettere quindi una crescita normale), e poi una “SECONDA FASE” di trattamento quando tutti i denti permanenti saranno erotti.

Questo modo di operare evita al paziente di dover tenere apparecchi per periodi di tempo troppo lunghi con conseguente risparmio economico, riduzione dei fenomeni cariogeni e miglior comfort per il paziente stesso.